Sostenibilità

Come il trasporto di energia può cambiare il mondo

Per rispondere alle recenti sfide, il sistema energetico si sta trasformando, inseguendo un modello sempre più flessibile. Per via della loro posizione strategica, gli operatori di trasmissione e di distribuzione dovranno abbracciare l’inevitabile e profonda trasformazione del contesto in cui operano. La sostenibilità di un nuovo modello di approvvigionamento dipende da un cambio di paradigma: da una logica di adattamento ad una di anticipazione. Come si porre in atto tale cambiamento?

Di Salvatore Repici - Global Industry Communities & Corporate Clients at BIP Consulting

La crisi geopolitica ed economica che negli ultimi tempi ha travolto una società globalizzata, sempre più popolosa ed energivora sta ripercuotendosi in modo sostanziale sulla trasformazione in atto del sistema energetico. Nonostante il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e di sviluppo sostenibile richieda un forte impegno da parte di produttori e consumatori, la responsabilità più grande di cambiare il mondo ricade sulle attività di trasporto dell’energia.

Per via della loro posizione strategica, gli operatori di trasmissione (TSO) e di distribuzione (DSO), da sempre impassibili “registi” del sistema elettrico, dovranno abbracciare l’inevitabile e profonda trasformazione del contesto in cui operano così come lo fanno gli altri attori del sistema. Infatti, solo un profondo cambio di paradigma, da una logica di “adattamento” ad una di “anticipazione”, permetterà alle reti di consolidare la transizione verso un modello più sostenibile per la sicurezza d’approvvigionamento energetico.

Se il trasporto di energia riuscisse nell’intento di gestire la complessità delle nuove condizioni operative del sistema, lo sviluppo sostanziale della generazione delle fonti di energia rinnovabili (FER) condurrebbe effettivamente all’eliminazione graduale del combustibile fossile. Le sfide tecniche poste dall’imponente connessione della generazione FER prevedranno ad esempio la gestione in sicurezza della variabilità legata ai fattori atmosferici, compresi gli eventi estremi, garantendo la stabilità del sistema in presenza di minore inerzia e riduzione della capacità di cortocircuito.

L’aumento della generazione variabile, discontinua e non programmabile da fonti rinnovabili sta portando complessità in un sistema basato sulla modulazione delle risorse convenzionali disponibili in base al livello di consumo previsto. La transizione completa alle fonti rinnovabili sarà efficace, efficiente e sostenibile solo massimizzando l’uso di queste risorse dove e quando sono disponibili. Tuttavia, l’attuale configurazione del trasporto di energia ha dei limiti intrinseci che non consentono di sganciarsi completamente dalle fonti non rinnovabili.

Per accelerare la dismissione dei combustibili fossili, i TSO e i DSO dovranno anticipare le esigenze della rete introducendo strumenti avanzati di previsione e nowcasting e nuove procedure per gestire la variabilità della disponibilità delle FER con l’aiuto della digitalizzazione, dell’evoluzione tecnologica degli asset operativi del sistema e di investimenti a basso impatto sulla rete.

Le sfide non si baseranno unicamente su investimenti capital-intensive sulle infrastrutture, ma anche su approcci organizzativi innovativi e su nuove soluzioni capital-light per evitare di aggravare l’aumento dei costi e garantire quindi un accesso all’energia più vantaggioso.

La transizione energetica non avverrà su scala mondiale se non si è in grado di garantire bassi costi di trasposto e distribuzione di energia. L’avvento della digitalizzazione delle reti e lo sviluppo di tecnologie innovative sono in grado di ottimizzare la gestione dei flussi energetici con il vantaggio di ridurre le perdite sulle linee e dunque di generare a loro volta un abbattimento dei costi.

Le possibilità legate alle nuove tecnologie incoraggeranno le interconnessioni, che si riveleranno fondamentali per la competitività, per l’integrazione dei mercati energetici e per la riduzione dei costi determinata dalla evitata costruzione di nuovi impianti.

L’interconnessione tra le reti, con infrastrutture transfrontaliere che integrano diversi mercati, contribuisce a contrastare le fluttuazioni dei prezzi e dell’offerta, fornendo una disponibilità di energia più ampia in grado di essere trasportata dove la domanda lo richiede. Inoltre, alla luce delle crescenti tensioni geopolitiche, le interconnessioni giocheranno un ruolo cruciale nella riduzione della dipendenza energetica rispetto a comunità terze.

Un’altra soluzione per ridurre i costi del trasporto di energia è lo sviluppo di risorse energetiche distribuite. Esse si distinguono dalla generazione tradizionale per le dimensioni ridotte, la vicinanza alle aree di utilizzo dell’energia e la diffusione sul territorio. In tal senso, il trasporto di energia dovrà incoraggiare lo sviluppo di Comunità Energetiche, che forniranno un net value positivo alla rete elettrica. Infatti, l’utilizzo locale delle risorse e l’autoconsumo possono risolvere le contingenze e i “colli di bottiglia” della rete, ridurre gli investimenti infrastrutturali, migliorare la resilienza e aumentare l’integrazione dell’energia pulita, con benefici dal punto di vista economico, ambientale e sociale.

L’evoluzione da un sistema energetico storicamente centralizzato, che si basa in larga misura su grandi centrali elettriche, a una produzione energetica distribuita, basata su fonti rinnovabili, è un processo già in atto. Tuttavia, essendo ancora una sfida socio-politica, la creazione e l’espansione delle Comunità energetiche beneficeranno probabilmente dell’aumento degli incentivi per i diversi attori del sistema energetico, con un quadro politico e normativo adeguato che consenta e promuova gli investimenti necessari.

Le Comunità Energetiche, definite dalla Direttiva UE 2008/2001, genereranno benefici ambientali e sociali, permettendo ai cittadini di generare e gestire autonomamente energia verde a costi contenuti, riducendo le emissioni di CO2 e calmierando i prezzi delle bollette. Sebbene le opportunità future dell’energia per il trasporto small scale siano ancora in fase di valutazione, le Comunità Energetiche e il trasporto hyper-local di energia accresceranno la consapevolezza dei cittadini sul cambiamento energetico e rafforzeranno la cooperazione e l’impegno sulla transizione energetica a basse emissioni di carbonio in favore di un sistema più sostenibile.

Hanno collaborato alla stesura di questo articolo:

  • Andrea Spitaleri
  • Daniele Sabatello
  • Francesco Gambini
  • Laura Carrillo Adam
  • Andrea Mannelli
  • Davide Sabbatini
  • Viktoriya Stelmakhovych