Rigenerazione

Commento alla lettera di Philip Kotler

La lettera aperta per la pace a India e Cina del padre del marketing moderno e confondatore del Regenerative Marketing Institute. La guerra è il peggior fattore antirigenerativo, con la guerra non possiamo avere rigenerazione, non possiamo nemmeno immaginare il nostro futuro.

Di Stefania Roveglia - Content Creator and Corporate Storyteller

È una richiesta accorata quella che Philip Kotler indirizza a due fra le maggiori potenze mondiali per chiedere loro di riconsiderare i rapporti commerciali con la Russia, dinnanzi ad una guerra che sembra non volere cessare, una guerra di cui si inizia a perdere il conto, in termini di perdite umane – soprattutto – ed economiche, tale è la devastazione.

“Cara Cina e India” – inizia così la lettera del padre del marketing moderno – un grido addolorato perché si ritrovi il senno, la strada, la ragione necessaria per fare sentire una voce forte, un messaggio di sdegno profondo che arrivi alla Russia come testimonianza unica da parte di tutta la comunità internazionale. 

Chiede un “sacrificio”, Philip Kotler chiede a Cina e India di riconsiderare scelte economiche e commerciali, una decisione che sicuramente avrebbe conseguenze di vasta portata, ma che potrebbe contribuire a evitare un altro sacrificio: quello delle vite del popolo ucraino. Uomini, donne, bambini costretti a lasciare la loro casa, il loro lavoro, la normalità di vite semplici. Uomini, donne, bambini che hanno perso o perderanno padri, madri, figli, fratelli.

È forse utopia credere e vivere convinti che esista una possibilità di ravvedersi, di fare un passo indietro, di fermarsi davanti a un bivio e prendere la strada più difficile da percorrere, quella più difficile da spiegare, quella per la quale si pagheranno conseguenza? Ci crede sicuramente Philip Kotler che chiede a Cina e India di imboccare un sentiero: quello che potrebbe contribuire alla fine del conflitto in Ucraina.

Post originale di Philip Kotler su LinkedIn