Negli ultimi anni stiamo assistendo a una fase di declino dei consumi in diversi settori, tra cui automotive e lusso, segnando una crisi profonda per molte aziende che operano secondo il modello di crescita tradizionale. Le multinazionali, una volta motore di sviluppo economico e di innovazione, si trovano oggi a fare i conti con le conseguenze di un sistema che noi, nel nostro libro Regeneration – The Future of Communities in a Permacrisis World, definiamo come un modello estrattivo. Questo modello funziona finché la crescita è in costante accelerazione; tuttavia, al primo rallentamento, molte aziende vengono travolte dai loro stessi debiti e dai costi derivanti da investimenti a lungo termine.
Un sistema insostenibile basato sulla crescita infinita
La dipendenza da una crescita continua per mantenere in equilibrio la struttura finanziaria è un tratto distintivo di molte grandi aziende. Si tratta di un modello che funziona in un contesto di espansione economica, ma che mostra evidenti crepe quando il ciclo di consumo si riduce. Gli investimenti per aumentare la capacità produttiva, sostenere il marketing e mantenere il livello di innovazione necessaria per competere a livello globale, diventano improvvisamente pesi insostenibili in un contesto di calo della domanda.
In questi momenti di crisi emerge un punto critico: il modello estrattivo, in cui le risorse naturali, sociali e umane vengono sfruttate al massimo senza una reale preoccupazione per la loro rigenerazione, non è più sostenibile. Questo approccio, pur generando profitti nel breve periodo, lascia dietro di sé un’eredità di sprechi e disuguaglianze che non supportano la resilienza a lungo termine né delle aziende né delle comunità in cui operano.
Il modello rigenerativo come risposta al cambiamento
Di fronte alla crisi attuale, le aziende devono considerare un nuovo modello economico, uno che non solo sia più resiliente, ma che supporti la prosperità delle comunità e l’ambiente. Il concetto di “Marketing Rigenerativo” che proponiamo nel nostro libro suggerisce un approccio più olistico, che unisca la sostenibilità economica delle aziende al benessere della comunità. In questo modello, lo sviluppo aziendale non si misura esclusivamente in termini di profitto, ma anche in termini di valore creato per l’ambiente e la società.
Le imprese che adottano il modello rigenerativo non vedono la sostenibilità come un semplice add-on, ma come un elemento centrale della loro strategia aziendale. Questo implica una revisione dei processi produttivi, una maggiore attenzione ai cicli di vita dei prodotti, e un approccio più equo e inclusivo nei confronti dei diversi stakeholder, dai lavoratori alle comunità locali.
La sfida della transizione: cambiare per sopravvivere
La transizione verso un modello rigenerativo non è semplice e richiede un ripensamento profondo della cultura aziendale e delle metriche di successo. In molti casi, si tratta di un cambiamento radicale: passare dalla massimizzazione del profitto a breve termine a una visione di lungo periodo basata sulla creazione di valore condiviso e sostenibile.
Per molte aziende, specialmente quelle di grandi dimensioni, questa transizione implica l’assunzione di un ruolo attivo nella costruzione di un’economia sostenibile, investendo in progetti che riducono l’impatto ambientale e sociale. È una sfida, ma anche un’opportunità per costruire aziende più resilienti e in grado di affrontare le sfide future in modo proattivo.
Conclusione
La crisi attuale non è solo una difficoltà temporanea, ma un chiaro segnale della necessità di cambiare modello economico. Il modello estrattivo, con la sua dipendenza dalla crescita infinita, non può più essere il motore dello sviluppo economico e sociale. Al contrario, è il momento di abbracciare un approccio rigenerativo, che integri il benessere economico aziendale con quello delle comunità e dell’ambiente. Solo attraverso questa trasformazione le aziende potranno affrontare con successo le sfide della “permacrisi” e contribuire a costruire un futuro sostenibile per tutti.