Oltre le normative, oltre gli obblighi e gli obiettivi europei 2030, oltre i report e le certificazioni sulla sostenibilità ci sono le scelte e le azioni potenti fatte con l’anima. Quelle scelte che possono cambiare il destino di un’azienda e delle persone che la compongono. Fare impresa in senso rigenerativo significa questo: lavorare non solo per ottenere “numeri” più alti, ma realizzare prodotti che migliorano la vita delle persone e portare avanti attività che producano il bene per la comunità, con risultati decisi e tangibili.
Packaging rigenerativo: il caso di Palm
È il caso di PALM, azienda italiana che eco-progetta e produce pallet dedicati al trasporto delle merci in un piccolo paese della provincia di Mantova (Viadana). Se pensate al loro prodotto, il bancale, forse lo immaginerete come quell’elemento quasi dimenticato del packaging, lì disperso nel mondo dei magazzini e della logistica o visibile quando una persona in negozio sta riponendo le merci al mattino. In realtà, acquistando un prodotto fisico, stiamo acquistando in parte tutte le componenti del suo packaging, pallet di trasporto incluso. Pensate che nel mondo ci sono 5 miliardi di bancali, dei quali il 90% in legno che ogni giorno movimentano il 95% di beni e merci.
Così Primo Barzoni, i suoi fratelli, suo figlio Andrea e tutto il gruppo di Palm hanno deciso di eco-progettare e produrre questi pallet in modo diverso. Fare prodotti e packaging rigenerativi significa innanzitutto partire dalle materie prime e dai processi produttivi. L’azienda, oltre a ridurre il suo impatto durante i processi produttivi, fa uso del 100% di energia rinnovabile con oltre il 70% di energia autoprodotta, utilizza quasi totalmente legno certificato PEFC e FSC®, garantendo che la materia prima provenga da foreste gestite in modo legale, sostenibile e tracciabile. Questa scelta assicura una filiera produttiva più rispettosa contrastando il commercio illegale o poco etico del legno e dei pallet stessi.
Palm realizza pallet secondo eco-progettazione calibrata. In base al prodotto trasportato viene realizzato un pallet su misura che ottimizza i volumi nei trasporti, riduce i pesi e i rifiuti e aiuta chi movimenta i pallet offrendo più agio e sicurezza per i lavoratori e le lavoratrici. Hanno anche ideato e brevettato un pallet diverso da tutti gli altri, con angoli arrotondati, nominato “no more plastic”, che permette di ridurre l’utilizzo del film plastico per la parte superiore protettiva e mantenere la merce più asciutta e sicura. Prima azienda certificata B Corp in Europa nel settore imballaggi in legno e Società Benefit, Palm ha ottenuto molteplici certificazioni, tra le quali Ecovadis con medaglia Oro e Palok che garantisce la portata del pallet.
Palm da sempre collabora con le Università per essere innovatrice e specialista con comprovata esperienza. Già nel 2010 in collaborazione con l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il Politecnico di Torino è stato redatto il Disciplinare Sistemico del Pallet, un atto normativo che stabilisce delle indicazioni e/o prassi operative cui il produttore di GREENPALLET® deve attenersi. Uno strumento di comunicazione ambientale, economico e sociale che stabilisce il GREENPALLET® deve essere sano, sistemico, etico.
Palm è partner di Rilegno, consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno per dare nuova vita a questo prezioso materiale. Palm invita i suoi clienti a smaltire correttamente e gratuitamente i pallet in modo che una parte di questi rifiuti, rotti e a fine vita, sia lavorata dall’azienda di Fiorano Modenese Ecoblocks, per diventare materia prima seconda, ovvero blocchetti in legno 100% riciclato utili per essere inseriti come componenti in una nuova produzione di pallet rigenerativi.
Sono tutti aspetti interessanti, ma ciò che colpisce di Palm è il loro modo di concepire l’azienda. Tutto è pensato per il benessere delle persone e per creare valore nella comunità. Dalla conciliazione vita-lavoro, alla colazione insieme un sabato mattina al mese, alla formazione interna continua per tutti i collaboratori in tutti gli ambiti produttivi, alla creazione di un’Academy per la sostenibilità, dove tutti gli stakeholder e i clienti sono invitati e coinvolti ad affermare un modello di leadership diffusa. Negli spazi della Palm Academy si trasmette la cultura di fare impresa più eco-sostenibile attraverso il modello di business for good, accogliendo contributors ed esponenti di diversi settori che comunicano modelli economici e sociali inclusivi e rigenerativi con una riconosciuta expertise.
Palm diffonde la cultura di fare impresa rigenerativa nelle scuole del territorio basandosi sui principi della Bioeconomia, dell’upcycling e dell’eco-design. Nel 2010 l’azienda è stata citata in un libro di Rizzoli Education dal titolo “L’impresa e la sua organizzazione”, come modello di fare impresa in modo virtuoso.
Grazie alla fondazione di una Cooperativa Sociale Onlus di tipo B la “Palm Work&Project” vengono coinvolte persone fragili e diversamente abili nello sviluppo economico del territorio. La Cooperativa non è orientata all’assistenza ma ad un inserimento attivo dei ragazzi diversamente abili nel mondo del lavoro. Palm Work&Project promuove tramite il brand Palm Design la cultura e l’educazione a stili di vita sostenibili attraverso laboratori ambientali e di riutilizzo del legno per la scuola, il lavoro, il tempo libero, l’allestimento di stand fieristici, negozi, show room, bar e ristoranti. Il legno certificato di recupero donato da Palm non è più uno scarto, ma una preziosa risorsa che rientra nel circuito economico della comunità.
Etica aziendale, sostenibilità reale, prodotto ben fatto, cultura formativa dinamica, comunità aziendale e locale, aiuto per chi è in difficoltà. Questi sono gli ingredienti di una ricetta ideale, che alle 4 P aggiunge la quinta, il famoso “Purpose”. Averne uno non è difficile, agire per concretizzarlo lo è molto di più. Ispirandoci agli alberi e al legno, credo sia arrivato il momento di ripartire dalle radici dell’agire per fare impresa in modo diverso, e cambiare con nuovi linguaggi la storia del marketing internazionale.