La pubblicazione di “Regeneration – the future of Communities” ha suscitato un ampio dibattito nel mondo del business e dell’accademia. Gli autori – Philip Kotler, Christian Sarkar ed Enrico Foglia – hanno deciso di chiarire alcuni passi del libro spiegando perché ci troviamo do fronte ad una svolta critica della storia umana.
Philip Kotler (PK): I nostri lettori ci stanno chiedendo il motivo per il quale abbiamo scritto questo libro.
Christian Sarkar (CS): Penso che ci siano molte ragioni. Primo – è una continuazione del nostro lavoro sul “Brand Activism” ma con un focus più spinto a livello locale. A partire da questo, volevamo promuovere una idea di sviluppo basato sulla Comunità, assicurandoci di non cadere nell’ennesima pratica di greenwashing. E’ stato grazie ed Enrico che ci siamo tutti ritrovati nella città Palermo dove, anche grazie a delle realtà che abbiamo conosciuto sul campo, abbiamo messo a punto il modello di Rigenerazione che descriviamo nel libro. Scrivere il libro è stata dunque una naturale conseguenza del voler condividere tutto questo.
Enrico Foglia (EF): L’opportunità di lavorare sulla città di Palermo ha rappresentato un cambiamento radicale per tutti noi. Dopo una “storica” videochiamata su Zoom con il sindaco di Palermo all’epoca, Leoluca Orlando, e l’assessora Cettina Martorana, abbiamo deciso di recarci a Palermo per provare sul campo quello che in quel momento era solo una intuizione. La nostra è stata una esperienza incredibile durante la quale siamo entrati in relazione con la comunità locale di Palermo per sviluppare idee per il futuro della città. Grazie a te, Phil, per averci mandato a Palermo!
Philip: E Christian decide di trasferirsi a Palermo – incuriosito da alcuni leader cittadini e diverse realtà imprenditoriali incentrate sulla comunità. Ma cerchiamo prima di tutto di chiarire: cos’è la rigenerazione e perché è diversa dalla sostenibilità?
Christian: la RIGENERAZIONE è il processo di ricostruzione o rinnovamento del BENE COMUNE (Common Good) che di fatto porta un’attività, una risorsa, un ecosistema, un individuo, una famiglia, un’organizzazione, una comunità o un luogo, dalla crisi e dal collasso alla ripresa e alla rigenerazione. Naturalmente, l’ecosistema è il cuore del nostro approccio, ma lo sono anche le persone e la giustizia sociale.
Enrico: Volevamo mostrare che il pericolo più grande per la nostra società è la perdita di fiducia. E quale modo migliore per studiare come la fiducia incide sulle persone e sulle aziende che vivere per un certo periodo a Palermo, in un luogo che è stato a lungo sotto l’egemonia della Mafia, e dunque senza fiducia e senza speranza. Le sfide in Sicilia sono ancora in corso, e pensiamo che il libro offra importanti lezioni per politici e leader di comunità di mentalità aperta.
Christian: La nostra ricerca di un processo sistematico e riproducibile di Rigenerazione è partito dall’analisi della comunità locali che stanno vivendo sconvolgimenti climatici, socioeconomici e sociali come mai prima d’ora si era verificato. Abbiamo così imparato come il loro modo di intendere la “rigenerazione” differisse dalle definizioni accademiche di questo concetto e lo abbiamo adottato per le nostre teorie.
Philip: E la libertà? Come conciliamo la libertà individuale con lo sviluppo della Comunità?
Christian: L’individualismo sfrenato tipico del mondo occidentale ha portato ad un profondo disinteresse per le esigenze della comunità e del bene pubblico. La libertà di sfruttare le persone e devastare la natura non è libertà. Nel libro definiamo i 9 Domini del Common Good, o Bene Comune, ognuno legato a una forma di libertà.
La nostra posizione su questo punto è molto chiara: la crisi climatica e il collasso della società sono entrambi sintomi della stessa “malattia”: il sistematico attacco al Bene Comune. Non possiamo compartimentare il clima e separarlo dal resto della società o dalle nostre attività.
Philip: La tendenza ad accumulare ricchezza è una tendenza naturale dei membri più potenti della nostra società. Come bilanciamo il benessere del nostro ecosistema con la libertà di fare impresa?
Enrico: Non è semplice ma dobbiamo cambiare mentalità: ogni gesto con un impatto economico deve tenere presente sia le esigenze delle comunità locali che i diritti della natura. Ecco perché parliamo in maniera più ampia di “Bene Comune”.
Come dice Papa Francesco, “Il clima è un bene comune appartenente a tutti ed è destinato a tutti”.
Philip: Quindi il cambiamento di mentalità è la cosa più importante. Ma come cambiamo la mentalità dei nostri leader?
Christian: riteniamo che il grande cambiamento si otterrà passando da un approccio che mira alla estrazione e lo sfruttamento alla rigenerazione.
Philip: E cosa può imparare il mondo del business da tutto questo? Cosa avete scoperto a Palermo?
Enrico: Abbiamo scoperto diversi imprenditori che sono anche leader rigenerativi “naturali”. Già oggi queste persone gestiscono la propria azienda come un’attività al servizio della comunità, oltre che dei clienti ovviamente. Il loro obiettivo quotidiano è quello di creare contemporaneamente valore per la comunità e valore economico per l’impresa. Un esempio è Lucia Lauro, proprietaria de “Al Fresco Bistrot”, un altro è Claudio Arestivo con la sua azienda “Molti Volti”. Nel libro riportiamo ben otto esempi di attività commerciali rigenerative provenienti da Palermo.
Philip: Nel libro esponiamo un vero modello che tutti possono utilizzare per disegnare un processo rigenerativo. Puoi spiegarlo?
Christian: Abbiamo adattato il “business model canvass” di Alex Osterwalder per delineare un modello di business rigenerativo “doppio ciclo”. Questa è la versione abbreviata:
I modelli di business rigenerativi proteggono il Bene Comune e allo stesso tempo costruiscono ecosistemi comunitari in un ciclo virtuoso di giustizia sociale, economica ed ambientale.
Nel libro mostriamo ai lettori come compilare il canvas con esempi di business esistenti e profittevoli – alcuni provenienti da Palermo e altri da altre parti del mondo
Visto che uno dei pilastri della teoria rigenerativa e quello di soddisfare anche i bisogni della Comunità, abbiamo creato una piramide del valore per la Comunità. In base a dove ci troviamo nel mondo la Comunità avrà bisogni che vanno da quelli più basici a quelli più “aspirazionali”.
Dovremmo piuttosto chiederci se i nostri governi stiano lavorando per il Bene Comune.
Philip: Nel libro si fa riferimento al south-working come esempio di processo rigenerativo, ci vuoi spiegare meglio?
Enrico: Nell’ottobre 2022 BIP -la più grande società di consulenza a matrice italiana, per la quale lavoro – ha deciso di aprire una sede Palermo. IL progetto nasce da una idea del presidente BIP Nino Lo Bianco con il preciso intento di assumere persone del posto ed impiegarle da remoto per clienti che l’azienda ha nel Nord Italia. Con il tempo l’iniziativa ha richiamato i palermitani residenti al Nord nella loro città di origine e sono iniziate a nascere collaborazioni commerciali con diverse realtà economiche del Sud.
Il progetto di BIP mira a creare nuove sinergie per Sud, incluso lo sviluppo di competenze e capacità degli studenti Universitari di Palermo che oggi hanno una concreta possibilità di lavorare in settori trainanti come la sicurezza informatica, la trasformazione digitale, l’innovazione e la sostenibilità, rimanendo però nella propria città. Per questo nel libro lo abbiamo chiamato “south sharing”.
In cosa differisce il south-sharing dall’outsourcing? Sicuramente non è una questione di minori costi: gli assunti da BIP di Palermo ricevono esattamente lo stesso stipendio dei loro colleghi del Nord.
Philip: E questo approccio ha portato a nuovi posti di lavoro a Palermo. Ma ho sentito dire che BIP sta aprendo altri uffici di south-working.
Enrico: Sì, stiamo aprendo altri due uffici nel Mezzogiorno: uno in Puglia e l’altro a Napoli. Fino ad ora solo nell’ufficio di Palermo sono stati creati ottanta posti di lavoro portando innovazione tecnologica e servizi di sicurezza digitale in una città che da sempre soffre per la mancanza di opportunità di lavoro in ambito tecnologico.
Philip: Nel libro delineiamo molti approcci alla rigenerazione della comunità e descriviamo le caratteristiche di una “azienda rigenerativa”. Cosa possiamo fornire ai nostri lettori per aiutarli a visualizzare il processo?
Christian: Nel sito del Regenerative Marketing Institute ci sono due infografiche scaricabili che rappresentano passo passo come applicare il metodo rigenerativo ad una Business oppure ad una Comunità. Sono tutti invitati a dare un’occhiata a questi documenti prima di leggere il libro!
Philip: Ora affrontiamo una tema ancora più controverso: Il nostro attuale concetto di azienda è oramai obsoleto?
Christian: Le nostre realtà economiche non sono adatte allo scopo, perché mancano dell’immaginazione e della volontà necessarie per le sfide che abbiamo di fronte. Lo stesso si può dire dei nostri leader. Hanno tradito la fiducia del pubblico. Per quarant’anni si è cercato di “contrastare” il cambiamento climatico senza ottenere risultati o, peggio ancora, senza riuscire a fermare la rapida distruzione degli ecosistemi che ci mantengono tutti in vita. I leader e le aziende hanno in gran parte ignorato le grida del nostro pianeta. E’ vero che esiste una comunità scientifica che sta cercando di diffondere il messaggio, ma i media non ascoltano. E le disuguaglianze continuano a crescere: sociali, economiche, climatiche.
Enrico: Nessuna delle principali industrie del mondo sarebbe redditizia se pagasse effettivamente il capitale naturale che utilizza.
Philip: Quindi siamo passati da una polycrisis a un mondo di permacrisi.
Christian: Un vero problema è l’incapacità dei nostri attuali leader di affrontare la scienza e fare qualcosa al riguardo. Gli scienziati impazziscono dalla frustrazione e i media aziendali continuano a giocare a giochi di “distrazione di massa”.
Philip: Cosa bisogna fare ora secondo voi?
Christian: E’ molto semplice: occorre applicare il modello Rigenerativoa tutto il nostro mondo economico e sociale, in maniera totale.
La rigenerazione totale si riferisce a una revisione completa e una trasformazione dei vari sistemi che compongono la nostra società, compresa l’economia, la finanza, il sistema bancario e la governance societaria. Questo tipo di rigenerazione comporta cambiamenti significativi alle strutture e ai principi fondamentali che guidano questi sistemi, al fine di creare risultati più equi e sostenibili.
In termini economici, una rigenerazione totale comporterebbe un cambiamento, un salto, lontano dai modelli tradizionali che danno priorità a una crescita infinita a discapito della preservazione dell’ecosistema sociale ed ambientale.
Questo significa rompere con la mentalità esistente di globalizzazione e neoliberalismo. Significa che il capitalismo deve diventare veramente democratico e inclusivo. Gli interessi particolari dei miliardari non devono essere autorizzati a distruggere il Bene Comune.
Enrico: Lo scopo del Regenerative Marketing Institute è di aiutare e promuovere questo cambiamento fornendo modelli e procedure concrete. Non possiamo farlo continuando ad adottare gli attuali schemi mentali. E il tempo sta scadendo. Chiediamo alle persone, ai leader e agli imprenditori di fare ciò che possono per avviare il cambiamento.
Philip: E se non lo facciamo?
Christian: L’alternativa è l’estinzione. Dimentichiamoci di Marte! Dobbiamo cambiare prima che la Natura decida di espellerci dal nostro attuale Pianeta.
Christian Sarkar, Enrico Foglia, and Philip Kotler are co-founder of the Regenerative Marketing Institute. Their book – Regeneration: The Future of Community in a Permacrisis World is available now. See also: The Regeneration Journal